L’UNICO | La Sperimentazione dei “DoppioSenso Unico” al Teatro Ripa

articolo pubblicato su L'unico 7 luglio 2012

di Elisa Josefina Fattori

La performance teatrale "Cicùore" scandisce il terzo appuntamento della rassegna "Giovani Artisti Sotto le Stelle". La manifestazione, promossa dall'Associazione Culturale "Leopoldo Franchetti", è volta ad incentivare la produzione artistica di giovani e giovanissimi. Il 9 Luglio 2012 alle ore 21:00 al Teatro Ripa – c/o Lungo il Tevere Roma – è in scena la compagnia teatrale DoppioSenso Unico.
Non solo compagnia teatrale, DoppioSenso Unico è anche una Produzione Musicale Indipendente con il lavoro di Ivan Talarico, che nel 2009 – in diversi locali della Capitale – ha eseguito la serie di concerti "Mondoflacio" presentando le sue canzoni originali.

Come è nata la Compagnia DoppioSenso Unico? Come definireste il vostro Teatro?
"La formazione attuale di DoppioSenso Unico nasce nel 1999 dalle "voglie" giovanili, mie e di Luca Ruocco. Imberbi studentelli di liceo ci improvvisammo capocomici per realizzare lo spettacolo "Comico ergo sum", che mai riuscimmo a portare in scena. Arrivati a Roma, dopo i primi anni di studi e laboratori teatrali, decidemmo di realizzare lo spettacolo "Viageatruà" – insieme a Lorenzo Vecchio – che è stato il punto di partenza del Teatro che facciamo tuttora. Ma la compagnia ha radici storiche nel lavoro dei nostri antenati, che intorno agli anni'30 – nel Sud Italia – improvvisavano fescennini agresti e riti propiziatori spettacolarizzati. Il nostro è un teatro aperto. Potremmo anche dire che si basa sul fatto che noi fingiamo di recitare ed il pubblico finge di crederci: in realtà siamo entrambi ridicoli!"

Il 9 Luglio, nella rassegna "Giovani Artisti Sotto le Stelle", porterete in scena lo spettacolo "Cicùore". Parlaci di questa performance.
"Cicùore è uno spettacolo trasversale: taglia la nostra storia teatrale unendo, in un rapido collage, frammenti di spettacoli che abbiamo realizzato in passato e pezzi di scene che stiamo provando in anteprima per i prossimi spettacoli. La versione che porteremo lunedì 9 Luglio a "Giovani Artisti Sotto le Stelle" sarà una forma estesa e si baserà sul nostro primo spettacolo, ovvero "Viageatruà". Tre le storie che s'intrecceranno: il sacrificio d'Isacco, che Abramo non riesce a compiere; la vita di Ottone Scannapieco, invasa dalla presenza di Pancrazio; il sacerdozio di Don Agiorre Giona, minato dalla politica e dalle passioni amorose. Le storie saranno divise in scene, alternate rapidamente tra loro. In più saranno presenti frammenti vari ed eventuali di altre storie, d'altri personaggi e d'altri mondi."

Il tuo punto di vista riguardo la situazione del Teatro in Italia. Che cosa "aggiungeresti" ai cartelloni delle Stagioni Teatrali? E che cosa – invece – toglieresti?
"E' semplice, per quanto mi riguarda. Toglierei tutta la noia e il vecchiume. Lascerei la voglia di sorprendere, la voglia di "dar del filo da torcere" al pubblico e la voglia d'inventare. Basta con Luigi Pirandello. E basta con la Famiglia De Filippo: ci condannano, ancora oggi, a pagare diritti di SIAE ai loro eredi per commedie rimasticate e ormai lise! Chi sceglie un copione già edito, per furor di pubblico, è come se ci si nascondesse dietro: abortisce l'invenzione di nuove situazioni, si accontenta di fare filologia in scena o – nel migliore dei casi – critica. L'aspetto fondamentale del teatro è il respiro simultaneo degli attori con il pubblico: l'aria che si scambiano, il gioco che instaurano. E'una vita a sé stante…che ha poco a che vedere con il mortorio di voci impostate e copioni imparati a memoria. Quindi, chi scrive testi nuovi ed immagina nuove messe in scena, non deve essere "morto-dentro". Non deve arrendersi a cliché antichi ed immaginari scontati. Bisogna utilizzare il retaggio della Storia del Teatro solamente per essere liberi: lo studio e la preparazione danno una gamma di possibilità di ricerca più ampia. Ma non devono assolutamente diventare modelli da perpetuare in maniera reverenziale."

Il vostro lavoro artistico non si ferma al Teatro ma sconfina nella produzione Video e Musicale. Nello specifico: che cosa si trasmette con il Video e con la Musica che non si trasmette su un palcoscenico, e viceversa? Come è più semplice "esprimersi"?
"Le cose ci vengono in mente in "forme" differenti. Abbiamo idee che nascono e "sono" già Teatro, altre "sono" Musica, altre "sono" Video. Sono modi diversi d'esprimersi: il Teatro è più effimero e giocoso, mentre il Video rimane sempre uguale, quindi è di per sé più monolitico ed impegnativo. La Musica è una passione fulminea d'estro. Infatti le cose che realizziamo hanno peculiarità diverse a seconda della forma che prendono. Per lanciarsi nel "cliché della critica": amaramente comici in Teatro; seri ed epicamente decadenti nel Video (con una deriva Horror che prende forma nei lavori di Luca Ruocco); intimamente sardonici in Musica e nelle Canzoni."

I vostri progetti futuri?
"Stiamo lavorando ad una versione radiofonica di "E.K.", lo spettacolo che porteremo a "Giovani Artisti Sotto le Stelle" il 16 Luglio al Teatro Ripa. E' in cantiere un nuovo spettacolo, che tratterà di strani incroci tra Gufi Paranoici ed Alieni Rintontiti, e per il quale stiamo progettando il debutto a Gennaio, al Teatro dell'Orologio di Roma. Il sottoscritto sta scrivendo, assieme a Luigi Martino, gli arrangiamenti del concerto che presenterò quest'autunno: piccole canzoni eseguite con due chitarre, voce e violino. Luca Ruocco ha invece firmato la sceneggiatura di un cortometraggio, parte di un film ad episodi ispirato ai racconti di Edgar Allan Poe, "Il Pozzo e il Pendolo" per la regia di Donatello Della Pepa. Sempre con Donatello Della Pepa, Luca Ruocco ha già collaborato per "Versipellis", un cortometraggio che affronta in maniera inedita il tema della licantropia e che, proprio in questi giorni, ha iniziato la sua vita "festivaliera". Se nel 2012 si realizzasse – veramente – l'annunciata fine del Mondo… lasceremmo troppi lavori incompiuti!"